FONTE VERIFICATA: Ministero dello Sviluppo Economico
A sostegno dell’innovazione tecnologica, ma anche per dare una maggiore spinta alla ripresa economica del Paese dopo l’epidemia di Covid-19, nasce il Piano Transizione 4.0 del Ministero dello Sviluppo Economico.
Il Decreto attuativo è stato appena registrato alla Corte dei Conti e disciplina la distribuzione dei 7 miliardi previsti dalla misura, come incentivo alle imprese per tutte le attività legate a innovazione, formazione, ricerca, sviluppo, investimenti green e attività di design ed innovazione estetica.
Lo scopo di questi incentivi è quello di guidare il Paese verso il processo di transizione digitale del sistema produttivo, anche attraverso la formazione tecnologica dei lavoratori e promuovere la sostenibilità ambientale. Vediamo nel dettaglio come si articola il Piano Transizione 4.0:
Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali
Serve a supportare le imprese che investono in beni strumentali nuovi funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.
I fondi saranno assegnati diversamente in base alla tipologia di bene e secondo i seguenti limiti:
Per gli investimenti in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati per una spesa inferiore ai 2,5 milioni di euro è riconosciuto un credito d’imposta del 40% del costo; se la spesa supera i 2,5 milioni di euro il credito d’imposta coprirà il 20% dei costi, ma entro il limite dei 10 milioni di euro.
Per gli investimenti in beni strumentali immateriali funzionali ai processi di trasformazione 4.0 è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 15% del costo, nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 700.000 euro. Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.
Per investimenti in altri beni strumentali materiali è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design
Serve a sostenere la competitività delle imprese e per favorirne i processi di transizione digitale e nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.
Vediamo in che modo i fondi saranno destinati alle spese in questi settori:
Per quanto riguarda le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 12% delle spese agevolabili nel limite massimo di 3 milioni di euro.
Per le attività di innovazione tecnologica è riconosciuto un credito d’imposta pari al 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro. Nel caso le medesime attività di innovazione tecnologica siano collocabili nell’ambito della transizione ecologica o dell’innovazione digitale 4.0, il credito copre il 10% della spesa.
Per le attività di design e ideazione estetica di nuovi prodotti nei settori tessile e della moda, calzaturiero, dell’occhialeria, orafo, del mobile e dell’arredo e della ceramica il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro.
Credito d’imposta formazione 4.0
E’ la misura che incentiva le aziende alla formazione del personale sul piano delle tecnologie indispensabili per la trasformazione tecnologica e digitale. L’assegnazione del credito è così articolata:
Per le piccole imprese, 50% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di € 300.000;
Per le medie imprese, 40% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di € 250.000;
Per le grandi imprese, 30% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di € 250.000.
In tutti e tre i casi, gli incentivi sono rivolti alle imprese residenti nel territorio italiano, escluse quelle in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale o altre procedure concorsuali. Inoltre, un requisito indispensabile è il rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e il corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.
Per i termini e le modalità di richiesta delle agevolazioni, bisognerà attendere un successivo decreto direttoriale.
Decreto attuativo Transizione 4.0 (.pdf 747kb)
https://www.mise.gov.it/piano-transizione-4-0-via-libera-della-corte-dei-conti-al-decreto-attuativo
Questo post è stato modificato l'ultima volta il 24 Luglio 2020 12:29